BELLUNO - Salvo per miracolo, grazie alla prontezza di riflessi e al coraggio di un vicino di casa.
I SOCCORSI
Per domare l’incendio successivo all’esplosione sono intervenuti oltre venti vigili del fuoco, dai distaccamenti di Feltre e dal comando di Belluno, oltre a una squadra di volontari e all’autogrù, che è stata utilizzata per intervenire sul tetto, aperto perché fumante, poi collassato su se stesso. Le operazioni, che si sono concluse alle 19, quindi dopo oltre undici ore, e si sono rivelate particolarmente delicate a causa della vicinanza degli altri edifici, ma i vigili del fuoco sono riusciti a contenere il rogo sui lati, lavorando con gli idranti e asportando materiale con le motoseghe. Dalle indagini dei tecnici dei vigili del fuoco sarebbe emersa la presenza di alcune bombole di gas all’interno dell’abitazione, anche se non è ancora chiaro come sia avvenuto l’innesco. Per questo motivo, il caseggiato è stato messo sotto sequestro dai carabinieri, intervenuti dalla stazione di Santa Giustina, il paese vicino, mentre ai residenti delle case vicine è stato garantito il rientro in sicurezza. Nemmeno le mucche, nella stalla adiacente all’edificio che ha preso fuoco, avrebbero subito conseguenze. In mattinata sono intervenuti anche i tecnici di E-Energia, per consentire ai pompieri di lavorare sulla struttura in sicurezza.
I RESIDENTI
I Possamai, una coppia residente in una casa più recente, non nascondono il proprio dispiacere nel vedere l’edificio deturpato dalle fiamme: «Ci dispiace così tanto - spiegano con le lacrime agli occhi, guardando i pompieri al lavoro - soprattutto per il nostro vicino Giovanni, che conosciamo da sempre, ma anche per questa casa che è antichissima». Secondo il parere dei vigili del fuoco, per l’edificio non ci sarebbe speranza: la struttura a tre piani, con due lunghi poggioli in legno che raccontano una storia tipicamente bellunese, è stata danneggiata irreparabilmente dalle fiamme e dal fumo. Per ora, al posto del tetto, in parte collassato e in parte asportato dai vigili del fuoco perché fumante, sono stati stesi dei teli, per proteggere i pochi beni del pensionato rimasti integri. L’esplosione ha letteralmente spazzato via anche porte e finestre, oltre a compromettere la struttura nel suo insieme. La speranza ora, per il paese, è quella di veder tornare a Fumach il loro compaesano 79enne. Una speranza che possono avere, probabilmente, soltanto grazie al gesto eroico del vicino, unito agli sforzi dei vigili del fuoco, dei medici e degli infermieri del Suem e del centro specialistico Grandi Ustionati di Padova.