Jesolo. Vede l'avversario a terra: Niccolò, 8 anni, si ferma mentre sta per fare gol

Domenica 5 Maggio 2024 di Tommaso Borzomì
Niccolò Battistuzzo

JESOLO (VENEZIA) - Stava per far gol, ma si è accorto che un giocatore dell’altra squadra era a terra e non stava bene: ha lasciato lì il pallone ed è corso dal “collega” per sincerarsi delle sue condizioni. Un gesto di fair play che difficilmente si vede sui campi di serie A, figurarsi in quelli di periferia. E a maggior ragione se il protagonista è un bimbo di soli otto anni che ha dimostrato di aver ben capito quali sono le vere priorità della vita, infischiandosene della possibile marcatura.

Il 25 aprile scorso si è tenuto il “Torneo di Jesolo - Sesto memorial Fregonese - categoria primi calci 2015” a cui ha partecipato anche la squadra veneziana del Sacca Fisola. I giovani biancorossi stavano disputando una delle gare contro una squadra del trevigiano, il Sant’Elena, quando uno dei piccoli calciatori in campo ha passato la palla al compagno, centrando però in pieno un avversario all’altezza della bocca dello stomaco. Il bimbo si è accasciato a terra, ma nel frattempo la palla era carambolata sui piedi di Niccolò Battistuzzo che si è così trovato tutto solo davanti alla porta avversaria.

Sarebbe stato un facile gol, se non fosse che il veneziano si è girato, ha visto l’avversario a terra, ha fermato la palla lasciandola lì e gli è corso incontro assieme a tutti i compagni, per assicurarsi che stesse bene.

Niente di grave, fortunatamente, per il piccolo atleta del Sant’Elena, ma il gesto compiuto da Battistuzzo ricorda in qualche modo quanto fatto da Di Canio quando giocava nel West Ham. In quell’occasione il portiere si era infortunato e al momento della ricezione del passaggio da parte del compagno, il 10 della squadra inglese aveva fermato il gioco prendendo la palla con le mani per favorire il soccorso al calciatore in difficoltà. Dai campi di periferia se ne sentono purtroppo di tutti i colori. Genitori che inveiscono con gli arbitri, pugni e pedate tra avversari, squalifiche ai giocatori che arrivano anche a mesi, squadre che si ritirano dai campionati per protesta. Questa volta da Sacca Fisola, piccola realtà nell’isola della Giudecca, a Venezia, arriva però un segnale che qualcosa di buono si può insegnare ai bambini, a partire dal rispetto e dall’educazione.

Lino Garbisi, direttore sportivo della società, ricostruisce quanto accaduto: «Appena visto l’episodio tutti noi adulti ci siamo sincerati che l’avversario stesse bene, poi abbiamo detto bravi ai nostri ragazzini che erano corsi dall’infortunato, a cominciare da Niccolò, che avrebbe potuto fare gol e invece si è fermato». Il dirigente chiarisce come siano proprio questi i valori che la società cerca di instillare nei giovani: «Per noi è fondamentale che i ragazzi si divertano, ma al contempo lo spogliatoio è un modo per imparare a rispettarsi e stare insieme all’altro. È una piccola società civile all’interno di un gruppo dove ognuno deve cercare di fare del proprio meglio. Per questo, secondo noi, tutti devono giocare. A turno ci deve esser spazio per chiunque, perché lo sport a queste età deve insegnare prima di tutto educazione, rispetto e che la vita non è solo fare gol».

L’episodio è stato comprensibile motivo di orgoglio per i genitori, Roberto Battistuzzo e Manuela Reghelini, che spiegano: «Fa molto piacere che un bambino di otto anni abbia avuto la sensibilità di fermarsi, in quello che era il loro primo torneo, dimostrando vero spirito altruista». Cuore di mamma coglie l’occasione per spiegare che il bimbo è così sempre: «È un buonissimo ragazzino, di cuore, allegro, gentile. Io non sono una che fa tanti complimenti, se non quando li merita. Però quando le maestre di scuola mi dicono che è educato e buono, allora ho già vinto».

Tornando al gesto, Manuela Reghelini conclude: «Gli è venuto spontaneo, mi ha spiegato che voleva esser sicuro che l’avversario stesse bene e che i “grandi” se ne sincerassero». Contento anche l’allenatore Alessandro Fae: «Si è fermato lasciando lì il pallone, è stato davvero un bel gesto, sono questi i valori che cerchiamo di trasmettere».

Ultimo aggiornamento: 16:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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