«Possiamo morire tutti, c'è una bomba», 26enne semina il panico su un bus a Mestre: poi l'inseguimento con la polizia

Domenica 3 Marzo 2024 di Redazione
«Possiamo morire tutti, c'è una bomba», 26enne semina il panico su un bus a Mestre: poi l'inseguimento con la polizia

MESTRE - Il caos sul bus della Linea 2. Per la minaccia di una bomba a bordo. È successo giovedì scorso attorno alle 13.30 quando il mezzo pubblico era piuttosto affollato vista l’ora della classica pausa pranzo.
Fra le prime a scendere alla fermata più prossima, quella di via Garibaldi, è stata una signora spaventata dallo straniero che urlava, in sostanza, che potevano morire tutti perché c’era un ordigno che poteva esplodere. 
Immediata la telefonata alla centrale operativa della polizia che, ascoltata la segnalazione della mestrina, si è subito attivata per capire cosa stesse realmente succedendo, non sottovalutando né il rischio né l’allarme viste le tensioni internazionali in atto.

Paura a bordo

Nel frattempo il bus, che viaggiava in direzione Venezia, aveva raggiunto via Piave, dove alla fermata all’altezza dei giardinetti, quasi tutte le persone presenti si sono precipitate all’esterno impaurite dalle grida persistenti e dalle frasi intimidatorie che lo sconosciuto continuava a dire.
Ed è là che la Volante è arrivata con i poliziotti che hanno deciso di salire sul mezzo per accertare la reale fondatezza e portata delle minacce. 
Alla loro vista il giovane indicato come il sedicente attentatore è apparso tranquillo, salvo poi all’improvviso guadagnare l’uscita e fuggire mettendosi a correre verso via Felisati per poi imboccare via Aleardi, sempre tallonato dagli agenti che si sono gettati al suo inseguimento.

Il tentativo di fuga si è concluso in corso del Popolo dove è avvenuto il placcaggio del fuggitivo.
Si scoprirà poi che si tratta di un tunisino di 26 anni, residente in città, pare senza precedenti penali.
Una volta identificato e generalizzato è stato richiesto l’intervento del Suem perché il magrebino si esprimeva a fatica e in maniera sconclusionata, dando segni di squilibrio mentale.
L’intervento è terminato con l’arrivo del 118 e con il trasporto del 26enne all’Angelo per una perizia psichiatrica.
Per cautela si è proceduto anche, allertati i responsabili di Actv, a una ispezione accurata del bus per escludere qualsiasi rischio eventuale legato all’episodio.

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