Dolore alla gamba da giorni, Davide muore a 30 anni per un'embolia polmonare: a trovarlo senza vita i genitori

Il ragazzo viveva in Spagna. Il padre: "Non rispondeva al telefono da giorni, così abbiamo preso il primo aereo per Alicante. Ma siamo arrivati tardi"

Mercoledì 8 Maggio 2024
Davide Masarà con la mamma

ROVIGO - Stroncato da un'embolia polmonare a trenta anni, mentre si trovava ad Alicante, dove si era trasferito.
Una morte improvvisa che ha stravolto la vita della famiglia di Simonetta Baratella e Otello Masarà, del fratello gemello Andrea (che vive in Danimarca) e della sorella Chiara.

Una famiglia molto conosciuta nel capoluogo perché la madre Simonetta è la storica titolare del negozio di calzature sotto i portici di via Angeli, mentre il padre Otello è stato geometra del Comune, oggi in pensione.


Proprio il padre racconta cosa è accaduto al figlio, scomparso la notte del 4 maggio. «Davide lamentava dolori a una gamba, praticamente non riusciva a muoverla, e si era chiuso in casa, non sopportava da sempre il dolore. Aveva fatto iniezioni e preso antidolorifici».


Questi sono gli ultimi contatti avuti, poi è arrivato l'allarme. «Abbiamo provato a contattare Davide più volte, ma non rispondeva mai al telefono. Così abbiamo preso il primo aereo per Alicante».


Arrivati nella città spagnola, la scoperta del dramma che si era consumato. La porta era chiusa a chiave ed è stato necessario chiamare le forze dell'ordine spagnole per entrare nell'appartamento. Il trentenne rodigino era in casa, ma purtroppo c'era più nulla da fare. Nessun segno di vita, il polso non aveva battiti. La morte è stato stimata sia sopraggiunta tra le 3 di notte e le 6 del mattino.


Un decesso improvviso, che non ha spiegazioni in quanto al perché sia sopraggiunto il malore fatale, ma che lascia soltanto il fatto che «Davide è morto nel sonno, senza accorgersene, senza soffrire», racconta ancora il padre Otello.


Poi è iniziata la consueta triste burocrazia della morte, che pure è stata spedita e semplice, con il funerale che è stato fatto nella stessa Alicante con la cremazione della salma e una soluzione poco nota, ma di un significato speciale. È sempre il padre Otello a raccontarla. «Ci hanno detto che esiste una legge europea che consente di cremare il corpo e tenere le ceneri. Nell'urna vengono messi anche dei semi di una pianta: la metteremo nel nostro giardino e poi questi semi germoglieranno offrendoci una pianta che vedremo crescere e sapremo sempre che lì riposa Davide. Quando ogni giorno apriremo le finestre avremo quell'albero che crescerà a ricordarcelo. Una possibilità che ci è piaciuta e che ha trovato concorde tutta la famiglia, da Simonetta ai suoi fratello e sorella Andrea e Chiara».
 

Ultimo aggiornamento: 17:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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