È morto di infarto a bordo dell'aereo su cui viaggiava, che è stato anche costretto a tornare dietro perché nessun altro aeroporto autorizzava l'atterraggio.
A nulla è servito l'intervento di due medici passeggeri del volo che hanno cominciato le manovre di rianimazione cardio polmonare aiutati dal personale di bordo, comprese due scariche con il defibrillatore semi automatico presente in aereo.
Il volo
Il volo era decollato alle 11, per atterrare nuovamente solo 35 minuti dopo. Il capitano del volo Ryanair FR8780R ha invertito la rotta all'altezza di Genova e ha fatto ritorno sullo scalo torinese. Secondo una prima ricostruzione, l'ambulanza arrivata nei dintorni della pista avrebbe dovuto attendere per dieci minuti l'arrivo di una scorta. Sagat, la società che gestisce l'aeroporto, ha però dato su questo punto una versione diversa. «Il comandante ha fatto immediato rientro all'aeroporto di Torino dove l'aereo era atteso in pista dall'ambulanza aeroportuale e dal personale medico aeroportuale. Medico e infermiere sono saliti immediatamente a bordo dell'aereo e hanno prestato soccorso. L'ambulanza per le emergenze non ha bisogno di scorta».I sanitari hanno portato il trentenne sul mezzo di soccorso, hanno provato a rianimarlo ma non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. La dinamica è ancora in fase di accertamento da parte della Polaria e dello Spresal della Asl. La moglie, che era con la vittima, ha accusato a sua volta un malore ed è stata trasportata in ospedale a Ciriè dal 118.